Guardando la televisione, leggendo i quotidiani, sintonizzandosi in radio, ascoltando amici e conoscenti o anche semplicemente ascoltandosi, è facile notare una tendenza a descrivere i giorni presenti con catastrofismo. Stiamo davvero vivendo un’epoca tragica come la raccontiamo o siamo semplicemente influenzati da osservazioni pessimistiche che ci allontanano dalla misura?
Lo scienziato cognitivo Steven Pinker, professore ad Harvard, tra ricerche e lezioni ha dedicato anche un libro in risposta a questa domanda. In “Illuminismo adesso”, ci invita a considerare i numerosi aspetti positivi dell’epoca presente, mettendo da parte la descrizione lugubre del mondo, che ritiene platealmente sbagliata. E per un cambio di visione suggerisce di ispirarsi appunto agli ideali dell’Illuminismo: Ragione, Scienza, Umanesimo, Progresso, che necessitano di una difesa appassionata. I doni di tali valori – perlomeno in Occidente – sono infatti un’età media di otto decenni, cibo in abbondanza nei mercati, acqua potabile a portata di mano, pillole che eliminano infezioni e dolori, ragazzi che non vengono mandati in guerra, critici che hanno libertà di esprimersi contro i potenti senza rischiare di essere incarcerati, torturati o uccisi… Elementi importanti che spesse volte dimentichiamo, lasciandoci andare ad un pessimismo che indica solo sfiducia.
Pinker propone dunque di recuperare l’umanesimo. Ossia l’aspirazione a massimizzare la prosperità umana: la vita, la salute, la felicità, la libertà, la conoscenza, l’amore. Perché è l’umanesimo che ci dice cosa dovremmo creare con la nostra conoscenza, come ci dimostrano i grandi processi positivi della storia che ad esso si sono ispirati.
È in Italia che tra il XIV e il XV secolo nasce l’Umanesimo. L’intera occidentalizzazione mondiale passata per l’Europa ha il suo fulcro nel Rinascimento italiano che ha dato i semi per la germogliatura della civilizzazione europea che ha trovato appunto nell’Umanesimo la vetta. Se dunque il Mondo ha bisogno di un nuovo rinascimento è bene che così come in passato, noi italiani, ispirati dai grandi valori dell’Umanesimo tornassimo per primi a promuovere il bello con uno sguardo più positivo verso il presente e per il futuro.