Crisi Venezuela: Lega come Ponzio Pilato
Sono migliaia i venezuelani scesi in piazza a Caracas ed in tutti i 23 Stati del Paese, per protestare contro Nicolas Maduro la cui legittimità non viene riconosciuta. Un anno fa Maduro veniva eletto presidente senza il riconoscimento della comunità internazionale, in un contesto in cui 20 milioni di cittadini sono stati costretti a recarsi nei Paesi confinanti per approvvigionarsi di cibo e farmaci per poi rientrare in Venezuela, la mortalità infantile è aumentata del 30%, 1 milione di profughi sono già all’estero, la povertà riguarda 3/4 della popolazione ed 1 abitante su 3 non riesce a mangiare tutti i giorni.
Ieri grazie all’articolo 233 della costituzione venezuelana, il presidente dell’Assemblea nazionale, Juan Guaidò, si è proclamato presidente ad interim del Venezuela con il placet di gran parte della comunità internazionale, Stati Uniti in testa. Nel rispetto della costituzione, l’Assemblea nazionale che è l’unico organo democraticamente eletto dal popolo venezuelano ha dichiarato illegittimo Maduro ed ha espresso Guaidò come guida del Paese.
Questa mattina il Senatore Adolfo Urso è intervenuto in Aula per sottolineare il punto di svolta in atto in Venezuela e per sollecitare una tempestiva presa di posizione dell’Italia in merito al riconoscimento del nuovo Governo legittimo, dando un segnale di chiara posizione a Maduro ed all’esercito venezuelano che nel caso di una eventuale repressione sanguinosa della rivolta legittima del popolo venezuelano verrebbe sancita – con gli strumenti della comunità internazionale – l’accusa di crimini contro l’umanità. Al fine di scongiurare eventuali forme di repressione, il Senatore Urso ha inoltre evidenziato il ruolo fondamentale dell’Europa in questo momento delicato: la necessità che l’Unione Europea, il Commissario Mogherini, il Parlamento europeo, si schierino con Guaidò immediatamente in quanto la comunità internazionale faccia capire che chiunque non si schiererà contro la repressione interna del regime non verrà perdonato.
La lentezza della diplomazia, il silenzio di queste ore, è complicità di ciò che accadrà a milioni di venezuelani che per dovere di coscienza non possono essere lasciati soli. È il momento che il Governo prenda la propria posizione chiara, netta, rapida! Almeno questa volta, su questo delicato punto in cui appare come Ponzio Pilato che lasciò la scelta tra Gesù e Barabba in un’agghiacciante indeterminatezza.
* Antonio Coppola, collaboratore Charta Minuta