De André mi studio le stelle?
Doveva essere un pomeriggio del 1988. Con un amico comune, stavo riaccompagnando a casa, a Milano, Dori Ghezzi. Ci invitò a entrare e dentro c’era lui, Fabrizio de andré.
Non l’avevo mai incontrato prima. Uno sguardo intenso, qualche parola e mi chiese la mia data di nascita, anche l’ora. Ci rivedemmo, come d’accordo, la sera per cena. Lo ritrovai seduto alla sua scrivania, circondato da libri ed effemeridi: mi aveva calcolato il quadro astrale. Non ricordo nemmeno quale sia il mio ascendente, ché non ci credo all’astrologia, ma ancora oggi mi provoca un piacerè vivo pensare che Fabrizio de andré abbia passato un pomeriggio della sua vita a studiare le mie stelle.Khorakhanè
Poi ci siamo rivisti ancora. Mi stupì, zz una sera, “Matri” a un mio concerto. Suonavo a Milano, al Teatro Nuovo. Salii sul palco, si aprì il sipario e lo vidi lì, davanti a me, seduto in quarta fila vicino a Dori Ghezzi. Non ci potevo credere, non erano nella lista degli accreditati che leggiamo sempre prima dell’esibizione: Fabrizio de andré aveva comprato il biglietto per il mio spettacolo e chissà, forse era stato anche in fila.