(dis)fare gli italiani
Luigi di Gregorio, docente di Scienza politica presso l’Università della Tuscia di Viterbo,cura il terzo rapporto realizzato dai ricercatori di Farefuturo.
Il volume è dedicato al senso civico degli italiani, che in questi tempi moderni deve necessariamente confrontarsi con i fenomeni dell’immigrazione e della globalizzazione, come persone e come comunità.
Il nuovo rapporto giunge in un momento particolare, quello in cui sembra più che mai difficile ma doveroso coniugare gli interessi particolari con l’interesse generale al servizio del Bene Comune. Ed affronta il nodo che sta a fondamento dell’identità nazionale e del suo farsi Stato, ancora non sciolto centocinquanta anni dopo l’Unità del Paese.
È ormai chiaro a tutti che l’Europa e l’Occidente, e quindi l’Italia, sono al centro di una crisi strutturale e non meramente contingente, alla quale non si può continuare a rispondere con misure dagli effetti tampone ma solo con radicali riforme che prefigurino un nuovo modello sociale ed economico.
Oggi, l’interesse generale non è la somma degli interessi particolari e non lo sarà mai più, come dimostra l’andamento della manovra, riscritta più volte sull’onda delle corporazioni e dei localismi. Oggi, solo il prevalere dell’interesse generale su corporazioni e localismi può far tutelare ed affermare il Bene Comune. Per farlo, però, occorre che il senso civico degli italiani vada oltre la sua configurazione naturale, oltre la famiglia e il localismo, per dare futuro alla famiglia e al proprio territorio, perché le correlazioni in atto non consentono risposte e soluzioni di “parte”.