Gian Marco Centinaio: “Taiwan avamposto di legalità e democrazia”
Il senatore Gian Marco Centinaio, già ministro, è membro del Gruppo Interparlamentare di Amicizia Italia-Taiwan e nel novembre 2019 ha guidato una missione a Taipei dove ha incontrato membri di Governo e importanti associazioni.
D. Tra Taiwan e la Cina, che ne rivendica la territorialità, la tensione è alta; cosa percepisce e che umori registrò nel corso della sua missione?
R. Nei miei giorni a Taipei la sensazione è stata di timore sul destino di Taiwan, erano gli stessi giorni della crisi tra Hong Kong e la Cina ed ascoltando anche le persone comuni il messaggio era “oggi loro, domani noi”. Eravamo a ridosso delle elezioni che portarono alla riconferma del presidente della Repubblica e si percepiva il vivo desiderio di mantenere le proprie prerogative di Stato indipendente. Oggi la situazione non è migliorata. In occasione della festa nazionale di Taiwan, alla cui celebrazione a Roma ho partecipato la scorsa settimana, l’ambasciatore Sing-Ying Lee mostrava i timori del momento. La prova dei tentativi cinesi di isolare Taiwan, a volte occulti e a volte palesi, la troviamo tutte le volte che Taipei tenta di instaurare relazioni con altri Stati e nell’estromissione dai maggiori organismi internazionali come avvenuto all’OMS.
D. Dunque lo scontro è tra un modello democratico interpretato da Taipei e l’autoritarismo di Pechino?
R. Si, sono due modalità diverse di vedere la gestione dello Stato e il controllo sui cittadini. Taiwan ha un approccio molto simile a quello occidentale, come quello del Giappone. Continuo e continuerò a sostenere che Taiwan è un avamposto di legalità e democrazia nell’area asiatica, dunque gli Stati occidentali devono prendere una posizione al suo fianco.
D. Gli Stati Uniti sono in prima linea accanto a Taipei, l’Italia che è un importante partner economico di Taiwan dovrebbe assumere un ruolo politico a livello di Governo?
R. Con il Gruppo Interparlamentare di Amicizia Italia-Taiwan – di cui fanno parte deputati e senatori di tutti gli schieramenti -, l’Italia ha un ruolo. È tuttavia chiaro che il nostro Paese, attraverso un rapporto diplomatico ed istituzionale alla luce del sole, deve dare molta più forza alla posizione di Taiwan. Durante lo scorso Governo, di cui ero componente, non siamo riusciti nello sforzo; ho pertanto promesso all’ambasciatore di Taiwan, che se dovessi tornare a fare il ministro in un futuro Governo, una delle mie prime missioni istituzionali sarà a Taipei.