Il lunedì letterario con Alessandro Amorese
Cosa ha rappresentato la Giovane Italia? Baldoni e Amorese raccontano i due decenni del più importante
movimento giovanile di studenti del secondo dopoguerra. Nata a Milano nel 1950, l’Asan Giovane Italia ha caratterizzato dentro e fuori le scuole italiane una presenza preponderante: sindacalismo studentesco, pubblicazioni
e giornalini, attenzione alla cultura ed all’arte, ma soprattutto un movimento che, fin dal suo nome con quel richiamo mazziniano, ha fatto della difesa della Nazione la sua ragione di vita e la sua principale attività.
Dalla questione orientale con la difesa di Trieste italiana a quella dell’Alto Adige, dall’egemonia delle proteste anticomuniste per l’invasione sovietica di Budapest e Praga, la Giovane Italia riporta i tricolori nelle piazze e nelle strade italiane, è l’incubo di presidi e questori, è per anni punto di riferimento per generazioni di ragazze e ragazzi alternativi all’incombente penetrazioni marxista nelle scuole. Spesso con pochi mezzi a disposizione, tra questi…il ciclostile, un formidabile strumento di comunicazione e di proselitismo.
Negli anni Cinquanta fino a metà anni Sessanta la Giovane Italia, con migliaia di tesserati (le quote della tessera aiutano a rendere autonoma l’Associazione dal Msi), diviene il più seguito movimento giovanile tra gli studenti. Precede di quasi venti anni, forme e metodi di propaganda che saranno usati prima e durante la Contestazione e le contrastanti posizioni sul Sessantotto provocheranno una frattura nella destra giovanile.