INDAGINE SUGLI EFFETTI DELLE SANZIONI PERCEPITI DAGLI ITALIANI
A corredo del convegno internazionale sulle sanzioni la Fondazione Farefuturo ha voluto sondare la percezione da parte dei cittadini delle sanzioni come strumento di geopolitica e la conoscenza degli effetti che queste producono nei paesi interessati.Il Questionario, volutamente non tecnico, ha evidenziato diversi inaspettati risultati. In particolare la strumento delle sanzioni risulta conosciuto da la grande maggioranza dei cittadini, anche se poi in domande di dettaglio leggermente superiore emerge una sostanziale non conoscenza degli effetti che queste creano nei paesi destinatari. A volte nell’opinione pubblica sembrerebbero sottovalutati gli effetti delle sanzioni, che sappiamo essere devastanti soprattutto tra i ceti meno abbienti della popolazione, aspetto che risulta quasi trascurato.Rispetto ad altre misure di geopolitica, ad esempio una misura di intervento militare negli scenari mondiali che ha effetti molto marcati sulla sensibilità popolare, un provvedimento sanzionatorio, che a volte può avere durata anche decennale e pluridecennale, non viene percepito nella sua complessiva gravità economica e soprattutto sociale.Nel set di domande che riguardano i paesi studiati dal convegno emergono tra le altre cose due tendenze.
La prima.
Il campione intervistato gradirebbe una rapida rimozione delle sanzioni verso la Russia, non comprendendo le motivazioni di base che hanno dato origine ai provvedimenti sanzionatori e palesa una sorta di vicinanza socio culturale verso il popolo Russo. Tale atteggiamento si ripropone, in una percentuale anch’essa significativa, anche nei confronti dell’Iran, mentre più contrastato è l’atteggiamento nei confronti di Eritrea e Sudan.
La seconda.
Nel caso di Sudan ed Eritrea il grado di conoscenza delle motivazioni sanzionatorie e degli effetti sulla popolazione delle sanzioni stesse appare molto ridotto. Ciò influisce sulla propensione della rimozione delle sanzione certamente influenzata dai recenti sviluppi del panorama migratorio di queste popolazioni e dalla guerra religiosa in corso.