La Cina è (troppo) vicina
a Cina è vicina. Anche troppo. Ha regalato il virus a mezzo mondo perché ha lanciato tardi l’allarme epidemia. Se l’Italia sta precipitando è anche grazie a Pechino. A differenza di quanto sta facendo Trump nessuno da noi osa muovere critiche ai cinesi. Neppure sulla violenta repressione a Hong Kong . Gratitudine anzi andiamo manifestando per gli aiuti immediatamente e generosamente inviati dal regime.
Troppi vicina la Cina: legata quasi da un amore profondo coi leader pentastellati, con Beppe Grillo in persona che va ospite all’ambasciata cinese e altrettanto con Casaleggio il mago della piattaforma Rousseau.
Stava viaggiando spedito l’impero comunista cinese alla conquista di spazi economici mondiali a cominciare dall’Africa. Il coronavirus ha momentaneamente interrotto la marcia di trionfale. Con decisi interventi, sia pure tardivi, il regime ha fermato l’epidemia nel paese anche se focolai si riaccendono.
La via della seta e quella del 5G le armi pacifiche di Pechino per proseguire sul suo cammino imperiale. Che cosa sta accadendo nel paese della grande muraglia?
Ho sotto mano “La Cina non corre…Vola”, un libro di Simona Agostini, esperta in campo economico e amministrativo, che si interessa da anni di ricerca e analisi dei mercati. Attualmente scrive per “Cina in Italia”, rivista bilingue dedicata agli scambi bilaterali e distribuita anche in Cina.
Se vogliamo sapere qualcosa di più sulla via della seta la Agostini ne descrive i segreti e gli obiettivi. Ci parla del progetto presentato dal presidente Xi Jinping nel 2013 che si snoda su tre rotte, una via economica terrestre che attraversa tutto il vecchio continente, partendo dalla Cina fino alla Spagna, una marittima, che mira ad un rafforzamento dei collegamenti con l’Europa e con l’Africa, ed una via digitale che prevede l’installazione del 5G.
Una strategia di sviluppo economico il progetto cinese, che propone infrastrutture e cooperazione tra la Cina, il continente Euroasiatico e l’Africa con investimenti da capogiro.
Un progetto grandioso quello ben descritto da “La Cina non corre…Vola” che suscita in un lettore distaccato qualche dubbio e fa venire più di un brivido.
Il libro cerca di analizzare Il rinnovamento attuato dal Paese che Simona Agostini definisce come “il più potente del mondo”. Simona Agostini cita in conclusione Napoleone Bonaparte che nel 1816 fece una profezia: “Quando la Cina si sveglierà, il mondo tremerà”. Una profezia che sembrerebbe trovare spazio nei grandi avvenimenti del nostro tempo. L’autrice non lo cita, ma io ho letto da qualche parte che un tale, tanti anni fa parlò anche lui di “pericolo giallo”