La Natura morta prima del risveglio
Giorgio Morandi aveva delle bottiglie vuote in un angolo della sua stanza ed in casa c’era l’ordine di non spolverarle. Trascorreva ore ad osservarle perché nascondevano una vita addormentata in procinto di svegliarsi. Le sue nature morte, raffigurate in un’atmosfera incantata, sembrano infatti respirare in una dolce tensione che prelude la rinascita.
Il regista Federico Fellini amava l’arte di Morandi tanto che volle rendergli omaggio nel celebre film La dolce vita; Marcello, frastornato dai rumori della Roma in perenne festa, disorientato dalla velocità di una vita che gli ha fatto dimenticare la bussola di sé stesso, una sera trova rifugio nel salotto dell’amico intellettuale Steiner. L’ammirazione di un dipinto di Morandi, che appare in una delle stanze, conduce i due verso quel distacco emotivo necessario a riflettere e, forse, a far trovare qualche risposta a Marcello che cerca una rinascita possibile, suggerita da Steiner, attraverso un allontanamento da ciò che occupa abusivamente la quotidianità.
I giorni di quarantena e coprifuoco, che oggi siamo costretti a vivere, ci arrecano amarezza ma anche lingotti d’oro rappresentati dal tempo e dal distacco da e verso le cose della quotidianità. Lingotti d’oro che ognuno di noi dovrebbe investire nella riflessione, per concepire una rinascita individuale, per essere elementi di una rinascita collettiva. Perché tutti in fondo necessitiamo di rinascere più volte e tutto ciò che abbiamo intorno ha bisogno di rinascere, al nostro sguardo, sotto un’altra forma. Approfittiamone.