La ripresa ha due motori
La crisi economica attuale del Paese ha due padri: la lunga e voluta depressione iniziata nel 2011 e la pandemia del 2020.
Anni di stasi creata da una globalizzazione in cui siamo stati vittime e non protagonisti ed un blocco che vale almeno tre mesi di PIL che sconteremo nei prossimi anni.
Quali rimedi a questa catastrofe?
Per far ripartire il tessuto produttivo e per evitarne molteplici fallimenti e chiusure durante il guado è necessario far riaprire le attività pulite dalle scorie accumulate in questo decennio in cui le banche ( con l’alibi di Basilea 1/2/3 ) hanno creato di fatto la difficoltà a competere sul mercato internazionale con prestiti al contagocce e richiesta di rientri al primo stormir di fronde ed il fisco ha perseguitato l’economia reale con rateizzi costosi e l’applicazione di balzelli fuori da ogni logica ( 30 % di penalizzazione a fronte di ritardi ).
Quindi il primo motore che deve essere attivato per spingere la macchina della ripresa è la combinazione di un provvedimento a saldo e stralcio dei debiti fiscali delle imprese al 15% ( costo per lo Stato circa 110 Mld, non da finanziare perché soltanto un credito da svalutare ) e di un dispositivo di legge che stabilisca la prelazione dell’impresa o del suo titolare all’acquisto del suo debito deteriorato ( NPL o sofferenza) in caso di cessione da parte del creditore ( Istituto di Credito o Finanziario ) purché il credito deteriorato lo sia al 30 aprile 2020 ( per evitare speculazioni.
Il secondo motore per completare la spinta è un programma di investimenti pubblici e privati per la modernizzazione e la infrastrutturazione del Paese:
Cantierizzazione o completamento delle opere già finanziate ( circa 40 Mld ) con la designazione di Commissari ad acta dotati dei poteri necessari a superare i vincoli e le lungaggini di Municipi,Comuni,Province,Genio civile,Anas,FFSS,Piani paesistici,Valutazione di Impatto ambientale,Regioni,Comitati di cittadini,Ricorsi al Tar.
Avvio o completamento con gli stessi poteri in carico agli Amministratori Delegati di ENEL,TERNA,RFI,OPEN FIBER di progetti essenziali per l’adeguamento dell’Italia agli standard europei in materia di:
Stoccaggi energetici ( immagazzinamento di energia per sfruttare appieno le potenzialità degli impianti fotovoltaici, oggi circa 20 Gw di picco, ed eolici )
Riconversione delle Centrali termiche in dismissione ( oggi circa 30 ) per trasformarne una parte rilevante in sistemi di trattamento e valorizzazione dei rifiuti urbani ( solo ENEL ha in bilancio 1 Mld a questo scopo ).
Messa in sicurezza ed ammodernamento delle linee ferroviarie secondarie con l’introduzione di dispositivi di telecontrollo e localizzazione satellitare e materiale rotabile di nuova generazione.
Completamento della rete nazionale in fibra ottica accelerandone la realizzazione in particolare per la fase di raggiungimento delle abitazioni e delle imprese sempre molto lunga nell’ottenimento dei permessi ( va chiarito e reso compatibile in collaborazione tra TIM e OPEN FIBER ).
Realizzazione di una rete di colonnine caricabatterie di alta potenza per la ricarica rapida dei veicoli elettrici sulle strade ad alta percorrenza,regionali ed autostradali onde consentire lo sviluppo della mobilità elettrica oggi ferma per la mancanza di un sistema di approvvigionamento nazionale.
Questi due motori potranno consentire una rapida ripresa ed uno sviluppo di tecnologie vendibili a livello internazionale.