Politica e immaginario
Dall’11 al 13 luglio, a Frascati, tre giorni di lavori, a porte chiuse, con Gianfranco Fini, Adolfo Urso, Pupi Avati, Antonio Scurati, Mogol, Santo Versace, Lucia Annunziata, Roberto Arditti, Antonio Polito, Flavia Perina, Gianluca Nicoletti, Fabio Segatori, Alberto Abruzzese, Alberto Castelvecchi, Paolo Mancini, Luciano Lanna, Maurizio Castro, Mario Ciampi, Filippo Rossi, Angelo Mellone, Federico Eichberg.
Se l’immaginazione è la fabbrica delle immagini, l’immaginario ne è il repertorio, un enorme contenitore di simboli, immagini, icone, archetipi, metafore, culture popolari, consumi mondiali e culture web elettroniche che vengono socializzate e “dilapidate” come veicoli di identificazione collettiva, di razionalità e di appartenenza comunitaria. Ma come si crea, si analizza, si comunica e, soprattutto, si connette con l’azione politica questo immenso repertorio? Si può ancora parlare di un immaginario politico nazionale? E quali sono le immagini di questo patrimonio in una società postideologica e post-moderna?
All’approfondimento di queste tematiche Farefuturo, fondazione presieduta da Gianfranco Fini, ha deciso di dedicare la sua prima summer school residenziale, “La politica dell’immaginario. L’immaginario della politica”, chiamando settanta ragazzi, provenienti da tutta Italia, a confrontarsi, con esponenti del mondo culturale, registi, scrittori, accademici, uomini del Made in Italy e operatori dell’informazione, su quello che è il patrimonio di miti, di immagini, di metafore che caratterizzano oggi l’essere italiani, al di là delle appartenenze politiche e ideologiche codificate da parametri novecenteschi.
Nella tre giorni di lavori, a porte chiuse, che si svolgerà da sabato 11 a lunedì 13 luglio a Frascati, e che si concluderà con l’intervento del presidente Gianfranco Fini, i partecipanti avranno dunque modo di approfondire, nel corso di sessioni di studio e di incontri, il tema dei nuovi rapporti tra sapere, creatività e potere, e l’influenza di queste relazioni nei diversi ambiti della vita sociale e politica.
L’ambizione dell’iniziativa è quella di «contribuire ad offrire una prospettiva differente, più ampia e interdisciplinare, di analisi della vita politica italiana, superando la freddezza politologica di una idea della politica come mera “arena decisionale” e “mercato elettorale” e tornando invece a fare i conti con il mondo vitale, il “mondo delle cose”, delle scelte individuali, delle motivazioni simboliche. Solo una politica che, realisticamente, sa interpretare l’immaginario può infatti fornire senso e visione alla società, plasmare un’immagine di futuro e utilizzarla anche come modello di comportamento empirico. Il senso è, insomma, tornare a riflettere sull’immaginario della politica ma, soprattutto, sulla “politica dell’immaginario”, per non ridurre la cultura a puro elemento decorativo e per ridare slancio alla capacità immaginativa e trasformativa della politica.
«Con questa summer school Farefuturo, spiega Adolfo Urso, segretario generale della Fondazione – intende contribuire a formare una nuova classe dirigente che sappia pensare il futuro. La politica dell’immaginario non si contrappone alla politica del fare, al mondo delle cose, anzi l’una è presupposto dell’altra. L immaginario è, infatti, l’anima del fare, tanto più in Italia dove dietro e dentro ogni cosa ed ogni prodotto vi è sempre un’immagine, cioè un emozione. È questa la specificità del nostro Paese, è questa la vera forza del made in Italy». Un obiettivo ambizioso che Farefuturo affronterà insieme ad illustri esponenti del mondo della cultura, creatori e comunicatori dell’immaginario contemporaneo.
Ai lavori, che saranno introdotti da Adolfo Urso, parteciperanno:
Sabato 11 – “Leggere l’immaginario”: Alberto Abruzzese, ordinario di sociologia dei processi
culturali e comunicativi, Università IULM di Milano, Alberto Castelvecchi, editore e fondatore di
Castelvecchi Editore, Federico Eichberg, responsabile relazioni internazionali di Farefuturo,
Luciano Lanna, direttore responsabile de Il Secolo d’Italia, Paolo Mancini, ordinario di
Sociologia della Comunicazione, Università di Perugia, Angelo Mellone, direttore editoriale di
Farefuturo.
Domenica 12 – “Costruire l’immaginario” : Pupi Avati, regista, Antonio Scurati, scrittore, Mogol,
direttore del centro europeo Toscolano – Università della musica, Santo Versace, presidente di
Gianni Versace S.p.A, Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore, Fabio Segatori, regista,
Maurizio Castro, senatore del Pdl, Commissione Lavoro, Filippo Rossi, direttore di
Ffwebmagazine.
Infine, per la sessione conclusiva di lunedì 13, “Comunicare l’immaginario”, Lucia Annunziata,
editorialista de La Stampa, Roberto Arditti, direttore de Il Tempo, Antonio Polito, direttore de Il
Riformista, Flavia Perina, direttore de Il Secolo d’Italia, Mario Ciampi, direttore di Farefuturo.