Centrodestra: ora serve un laboratorio di governo – Intervista a Gianfranco Miccichè
Intervista di Alberto De Luca all’On. Gianfranco Micciché più volte ministro, è stato sottosegretario di Stato alla Pubblica Amministrazione e semplificazione nel Governo Letta. E’ attualmente commissario di Forza Italia Sicilia.
Come si può costruire un’alternativa di centrodestra riunificando popolari e populisti?
I populisti non c’interessano, ce ne sono già troppi nel nostro Paese. C’interessano quei popolari che vogliano ancora rappresentare la gamba più moderata della coalizione e c’interessa una Destra fieramente ancorata ai suoi principi. Riunificarli è possibile, attraverso una proposta di governo che sia autenticante alternativa alla sinistra e ai demagoghi figli di Grillo.
Possono essere le primarie la strada per scegliere insieme il candidato premier e il programma?
Le nostre primarie sono sempre state sederci attorno a un tavolo e scegliere il migliore interprete possibile del programma da presentare ai nostri elettori. Mi pare che abbia funzionato, certamente meglio delle primarie del Pd con tanto di voto allargato ai cinesi.
Quali devono essere i temi forti e unificanti?
Meno Stato, meno spesa pubblica, meno tasse. E meno Europa.
Come riportare questi elementi in Sicilia? Può ancora essere laboratorio politico per l’Italia?
La Sicilia sarà ancora laboratorio politico, anzi sono certo che proprio da qui ricomincerà quel percorso interrotto nel 2011, quando Silvio Berlusconi venne fatto fuori da un complotto internazionale, che è ormai storia. Parlare, poi, di proposta di governo alternativa alla Sinistra e ai Cinquestelle qui è ancora più facile, visti gli sfaceli di Crocetta e gli scandali pentastellati. Riunire una forza moderata e liberare che faccia ripartire la Sicilia equivarrà a rispondere al grido di dolore del popolo siciliano.
*Marco Marconi, collaboratore Charta minuta