Rivolta l’Italia: uniti, con l’Italia che non si arrende.
di Adolfo Urso
Condivido l’appello di Antonio Martino “Rivolta l’Italia” ed auspico che venga condiviso da tutti coloro che non si rassegnano al crollo del Paese. Siamo vicini al collasso sociale ed economico e tutti gli indicatori segnalano lo stato di allarme: la produzione industriale a picco, la disoccupazione crescente, recessione e deflazione, con sei milioni di poveri, debito pubblico ai massimo, deficit reale reale oltre il 3 per cento.
Le imprese stanno soffocando tra un fisco sempre più esoso e una burocrazia sempre più inefficiente. La leva del credito bloccata, montagne di mutui in sofferenze, consumi ancora in discesa, malgrado il dissanguamento degli 80 euro.
Il malato Italia non risponde più agli stimoli e l’Europa come sempre non risponde ai suoi appelli. È necessaria una Rivolta liberale, radicale e rivoluzionaria, per cambiare il Paese e liberare le energie migliori, per innescare fiducia e crescita.
Si può, si deve, oltre le appartenenze politiche, per scuotere il centrodestra e dare una vera rappresentanza alla maggioranza degli italiani dispersa e disamorata, in una un’Italia angosciata e disperata. Si può e si deve per fare, subito e senza infingimenti le vere riforme che servono a ridare competitività al sistema Italia: fisco, burocrazia, pubblica amministrazione, giustizia civile. Oggi più che mai, in campo con l’Italia che non si arrende.
da www.lacosablu.it
Condivido l’appello di Antonio Martino “Rivolta l’Italia” ed auspico che venga condiviso da tutti coloro che non si rassegnano al crollo del Paese. Siamo vicini al collasso sociale ed economico e tutti gli indicatori segnalano lo stato di allarme: la produzione industriale a picco, la disoccupazione crescente, recessione e deflazione, con sei milioni di poveri, debito pubblico ai massimo, deficit reale reale oltre il 3 per cento.
Le imprese stanno soffocando tra un fisco sempre più esoso e una burocrazia sempre più inefficiente. La leva del credito bloccata, montagne di mutui in sofferenze, consumi ancora in discesa, malgrado il dissanguamento degli 80 euro.
Il malato Italia non risponde più agli stimoli e l’Europa come sempre non risponde ai suoi appelli. È necessaria una Rivolta liberale, radicale e rivoluzionaria, per cambiare il Paese e liberare le energie migliori, per innescare fiducia e crescita.
Si può, si deve, oltre le appartenenze politiche, per scuotere il centrodestra e dare una vera rappresentanza alla maggioranza degli italiani dispersa e disamorata, in una un’Italia angosciata e disperata. Si può e si deve per fare, subito e senza infingimenti le vere riforme che servono a ridare competitività al sistema Italia: fisco, burocrazia, pubblica amministrazione, giustizia civile. Oggi più che mai, in campo con l’Italia che non si arrende.
da www.lacosablu.it
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