Spatriati all’Amatriciana
“Mille e mille spatriati emigrando a cercar lavoro”.
Ma loro no, non se ne vanno mica. No, stiamo tranquilli, resteranno con noi. Scommettiamo? Pensatori pensosi e cantanti scanzonate. Opinionisti senza opinioni e morti di fama. Guerriglieri da divano e leoni da tastiera. Nelle settimane prima del voto hanno cercato spasmodicamente il loro quarto d’ora di gloria (che, si sa, non si nega a nessuno) minacciando con tono grave che avrebbero lasciato l’Italia se gli elettori avessero confermato le indicazioni dei sondaggisti. Ogni giorno l’elenco aumentava di qualche unità. In cambio della sortita pubblica, un migliaio di like (e qualche insulto, ci sta) sui social, il giorno dopo una fotina sul giornale e qualche riga in didascalia.
Ma come, pure la Bertè? Sì, anche lei, piuttosto che al mare d’inverno forse se ne andrà al caldo in una spiaggia tropicale. Hai letto di Elodie? Sì, poverina, ha paura che il nuovo governo vieti i Gay Pride e lei non potrebbe più salire sul carro tra un L, un G, un B, un Q eccetera. E la Turci, allora? E la Pascale? Stai attento, ché tra moglie e moglie (o tra marito e marito) meglio non metterci il dito. Insomma, come tra la Ferragni e Fedez, preoccupatissimi, allarmatissimi ma inchiodati al patrio suolo. E Giorgia, allora? Quale Giorgia? Lascia stare, non ti sei perso niente. Però ho letto di Saviano. Beh, lui sì. Ha detto che lascerà l’Italia: “Vivrò per sempre all’estero, se vince la destra”. Povero, mi sa che lo attende una vita di stenti, con tutti i soldi che ha dovuto pagare dopo la condanna per plagio col suo Gomorra. Mica tanto, potrebbe vivere nell’attico che ha comprato a NYC. Non male per l’esilio. Ma vedrai che non se ne andrà. Resterà in Italia, la scorta lo accompagnerà la domenica sera da Fabio Fazio e, insieme con la Litizzetto, rappresentaranno la resistenza attiva, contro l’occupazione dell’Italia e della Rai delle forze rezzionarie al potere. A proposito di resistenza, quella cantante che si chiama Michielin, chiama tutti alla resistenza. No, sulle montagne col mitra in mano non ce la vedo proprio, a Cortina semmai, non di ferro, d’Ampezzo.
Poi, però, ci sono gli “anti” professionali, come Scurati – quello dei libri-mattone sul fascismo che gli storici (quelli veri) considerano un brutto esempio di copia/incolla – beh, insomma quello là, che considera la Meloni una “nuova Mussolini”. E, a dargli manforte, arriva anche Toscani, il fotografo, che insulta gli italiani per le scelte dissennate. Insomma, la democrazia fa schifo se vince la destra, è ok solo se premia la sinistra (aspetta e spera…).
È un film già visto. 1994: Se vince Berlusconi, Italia addio. Macché. Allora come ora. Sono rimasti tutti qua, anche per via del gettone di presenza ad ogni ospitata. Su RaiTre li pagano gli italiani col canone. Dalla D’Urso paga Berlusconi. Andare all’estero? Ci sta: conformisti, stupidotti, coristi del nulla. Ma mica fessi, gli spatriati all’amatriciana