Uno sguardo al territorio. Fallisce anche il renzismo in salsa umbra
L’Umbria è l’unica regione storicamente rossa in cui sono prevalsi i NO (51,17%) a differenza di quanto avvenuto in Toscana ed Emilia Romagna. Questo esito (con l’affermazione del NO in provincia di Perugia e Terni, rispettivamente con il 50,21 % e il 53,95%) ci dice che anche il renzismo in salsa Umbra perde e paga il conto di una campagna referendaria contraddistinta dall’arroganza del potere e dal disprezzo delle più elementari regole democratiche. La personalizzazione ed i toni dello scontro non fanno bene al nostro Paese, riducono le discussioni di merito e quelle costruttive, trasformano tutto in una grande quanto inutile corrida all’ultimo sangue.
Questa situazione fa perdere legittimità al nostro dibattito interno e alla nostra reputazione all’estero producendo una situazione di debolezza per l’Italia: da troppo tempo siamo esposti agli illogici e spesso schizofrenici diktat che provengono da
Bruxelles. Troppe volte il Parlamento Europeo è stato il luogo dove, in maniera irresponsabile, si è trasferito il dibattito interno della politica delegittimando così il nostro ruolo e riducendo la nostra autorevolezza.
Il modo di fare politica di Renzi, condiviso dall’establishment locale, caratterizzato da arroganza e poca lungimiranza, non portano effetti positivi tanto a livello locale quanto, ovviamente, a livello nazionale e internazionale. La campagna referendaria con il suo esito ne è una lampante dimostrazione.
È il momento di costruire un accordo di sistema, fatto di regole condivise per fare meglio gli interessi dell’Italia e non prestare più il fianco ai voltagabbana, ai delinquenti, a chi pensa più ai suoi interessi che a quelli del Paese, ai cialtroni. L’impressionante numero di transfughi che ha contraddistinto questa legislatura è la cartina di tornasole di un
sistema autoreferenziale che non può reggere le sfide che il mondo globalizzato ci impone.
Speriamo che dalla cancellazione di una pessima riforma lontana dal Paese reale, sarà possibile riscrivere nuove regole per contare di più in Europa e non esser condannati all’irrilevanza.
*Raffaele Nevi, Presidente Gruppo Forza Italia Regione Umbria