Uno sguardo al territorio. Il NO che viene dal PD
Mai augurare guai ai vinti, soprattutto dopo esiti referendari come quest’ultimo che ha spaccato l’Italia. Un referendum che ha diviso su un tema molto, troppo importante. Il popolo italiano ha dimostrato di essere legato alla Costituzione repubblicana ed alla memoria riguardante gli sforzi ad essa collegati; un popolo che oggi ha resistito ai miseri attacchi arrivati da più parti. Ma questo referendum è anche una bocciatura del popolo ai leader di plastica che a sinistra, come a destra, si sono susseguiti… e credo che questo sia il momento di alzare il livello di qualità della politica: al livello necessario a dare ai cittadini le risposte che si aspettano. Non basta aumentare il PIL dell’1% per fregiarsi di avere apportato soluzioni economiche o pensare di risolvere il problema della disoccupazione con il Jobs Act; in maniera prioritaria, nel nostro Paese occorrono profonde riforme strutturali dal punto di vista economico, riforme che diano risposte concrete. È infatti il ceto medio economicamente impoverito, insieme agli ultimi, che ha bocciato Renzi – quello stesso ceto medio economicamente impoverito, insieme agli ultimi, che ha bocciato Hillary Clinton negli Stati Uniti. Siamo difronte ad una grande rivoluzione, dove si misurerà lo spessore di coloro che si propongono leader: è in base alle proposte risolutive per il futuro che si potrà definire una leadership nazionale.
*Carlo Benedetti, presidente del Consiglio comunale di L’Aquila- PD