Una visione neoconservatrice "continentale" per salvare l’Europa
In un continente e in una aggregazione di Stati quali l’Ue, divenuta oramai amorfa quasi e priva di ogni strumento per affrontare le sfide del presente (figuriamoci quelle del futuro) deve emergere una nuova coscienza, l’unica che potrebbe rimetterla nella giusta carreggiata: un nuovo conservatorismo non nazionale, bensì europeo. Un conservatorismo che tragga le fondamenta da tutti i principi comuni ai 27 Paesi e che dia slancio alla comunità partendo dalla salvaguardia e dalla tutela proprio di questi valori: l’origine cristiana testimoniata dalle nostre chiese e cattedrali, il pensiero laico frutto dell’Illuminismo e la difesa dei diritti civili e della democrazia, conquistati a duro prezzo in modo particolare dal dopo guerra ad oggi. Un conservatorismo, quindi, che non divida e frammenti le nazioni europee ma che le saldi e che possa dare avvio vero ad una unione sotto l’aspetto della difesa, della politica estera, della fiscalità.
Con gli Usa sempre meno presenti nel territorio europeo e mediterraneo, soltanto con una Europa unità su più fronti si potranno risolvere situazioni spinose quali l’immigrazione di massa dall’Africa, il terrorismo islamico che ci colpisce a casa nostra, la crescita economica che ci permetta di non essere terra di conquista dei magnati cinesi e arabi. Partendo da questi temi sarà presentato martedi 28 novembre, ore 17,30, presso la Casa dell’Aviatore – Circolo Ufficiali Aeronautica Militare “The Wall. Saggio inchiesta sull’Europa dei muri” del siciliano Nunzio Panzarella.
Il libro, nello specifico un saggio di attualità, fa una panoramica chiara e dettagliata su tematiche dell’Italia di oggi: quali la caduta dei regimi in nord Africa nel 2011 con le Primavere arabe e l’ondata migratoria in apparenza irrisolvibile, la “guerra” commerciale a suon di sanzioni tra Ue e Federazione Russa in seguito al referendum della Crimea del 2014 che ha decretato l’annessione di Sebastopoli a Mosca, sino ai rischi che l’Europa correrebbe se vi fosse l’ingresso della Turchia nell’Ue. Vengono, inoltre, tratteggiati con esaustività le defaillance e i deficit della politica estera europea, in affanno nel risolvere problemi vitali quali immigrazione e lotta al terrorismo.
Attraverso uno studio ben approfondito e tramite interviste chiave ad autorevoli soggetti quali l’ex Capo di Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, testimone diretto delle operazioni di guerra che nel 2011 videro anche l’Italia contro la Libia di Gheddafi, o l’Ambasciatore Armando Sanguini grande conoscitore del mondo arabo già direttore della Farnesina per l’Africa e ambasciatore in Tunisia e Arabia Saudita, si riescono a cogliere informazioni e fatti sempre taciuti dai media mainstream quali tv e giornali.
Ad arricchire il dibattito nel corso della presentazione romana del libro vi saranno come relatori: l’ex Ministro per il Commercio Estero Adolfo Urso, attualmente presidente del think tank Fare Futuro; il Prof. Sebastiano Bavetta, accademico ed economista, attualmente Ordinario di Economia Politica all’Università di Palermo e Visiting Professor all’University of Pennsylvania; l’On. Fabrizio Bertot, Presidente della Fondazian Kian, esperto di rapporti politici col mondo russo ed Osservatore per conto dell’UE nel referendum in Crimea del 2014.
In quella sede, i riflettori saranno puntati particolarmente sulla difficoltà dei recenti governi italiani nel risolvere la questione migranti, ma anche sui danni cagionati dalle sanzioni russe al nostro settore agroalimentare e su quello che sta accadendo ad Est, sia nei paesi del gruppo di Visegrad che al di là dell’Ue, nel Donbass russo. Infine, sarà analizzata anche l’importanza di un ritorno a visioni politiche ispirate al conservatorismo di Reagan e Thatcher, che sappiano mettere al primo posto gli interessi nazionali e dell’Ue, soprattutto per quanto concerne gli aspetti del commercio internazionale e della politica di sicurezza, non dimenticando che il Bel Paese è cuore e crocevia del mondo euro-mediterraneo per la sua posizione geografica.
*Marco Marconi, collaboratore Charta minuta